Gin: il più elegante tra i distillati

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La scoperta del Jenever si deve ad una casualità. O quasi.

Si narra che in Olanda, nel XVII secolo, il farmacista e professore universitario Sylvius Franciscus, alla forsennata ricerca di un rimedio per il mal di stomaco, trovò terapeutica una miscela di alcol e bacche di ginepro. Il prodotto divenne velocemente comune in Inghilterra tanto che gli inglesi decisero di arrogarsene la paternità. Ma le due nazioni lo producevano con sensibili differenze : olio di bacche di ginepro infuse in alcol per gli olandesi, aggiunta di coriandolo, scorze d’arancia ed altre erbe per gli inglesi.

Tanto fu il successo in Inghilterra che il governo dovette promulgare un provvedimento per arginarne la produzione e il consumo. Ma si sa, fatta la legge …. Ecco nascere le distillerie clandestine che impinguarono notevolmente il commercio illegale con la scusa delle proprietà medicamentose del prodotto.

Durante l’età vittoriana il gin vede la sua rinascita legalizzata grazie  alle dame borghesi appassionate cultrici di gin con ghiaccio e grazie anche all’invenzione del gin & tonic. Divenne bevanda sociale  per eccellenza.

Bacche di ginepro

Oggi quello inglese,  il London dry gin, è forse il più famoso al mondo. Profumato ma molto secco che si presta bene ad essere base di miscelazione per cocktails. Quello olandese ha una maggiore ricchezza di corpo e struttura.

Le erbe aromatiche utilizzate durante la produzione vengono percolate o macerate e, in alcuni casi sopratutto olandesi, il gin subisce un processo breve di invecchiamento in botti di rovere da uno a tre anni per conferire una leggera sfumatura dorata.

Al naso il profumo delle bacche di ginepro deve sentirsi netto ma delicato. Eventuali profumi di altre erbe aromatiche ( spesso sono le scorze degli agrumi), saranno evidenti in base alla macerazione o percolazione. Ma attenzione, il gin liscio, si svela poco alla volta, regalando suggestioni particolari, profumi inconfondibili che spiazzano per la loro intensità e persistenza.

Lasciatelo girare in bocca per qualche momento, sentirete l’alcol ma senza fastidio, mentre il ginepro prenderà il sopravvento con una insolita piacevolezza in tutto il palato.

Alcuni gin non si limitano all’utilizzo di erbe e spezie comuni ma tra gli ingredienti annoverano addirittura: cassia indocinese, cubebe di Giava, liquirizia cinese, coriandolo marocchino, mandorle spagnole, radice di angelica sassone. Nemmeno a dirlo, li riconoscerete solo se li conoscete altrimenti …in fiducia.

Oggi il maggiore utilizzo dei gin è nella Mixology. Ovvero quella capacità che hanno i bartenders di miscelare alla perfezione distillati, liquori o alcolici di vario genere insieme ad alimenti, in special modo di genere ortofrutticolo. Ma se avete voglia di assaggiare un gin liscio considerate l’eventualità di mangiare dei formaggi erborinati o un piatto di origine asiatica.  Da noi puoi acquistare il Tanqueray che nasce dalla passione di un ex pastore (religioso) per gli alcolici eleganti, nella sua versione classica o Rangpur arricchita con scorze di lime.

Ma anche prodotti particolari come il Koval barricato o il Ginepraio addirittura toscano.

 

 

 

 

Autore: Cecilia Miraglia

Diplomata presso l'Associazione Italiana Sommelier lavoro nel mondo del vino dal 2000, collaboro con enti , scuole e privati sperando di appassionare sempre più persone a questo affascinante mondo.

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