SuperTuscans: quando è bene non seguire le regole.

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Quando un vino ha dell’eccezionale può permettersi di non seguire i disciplinari e poi diventare uno dei SuperTuscans famosi e strapagati in tutto il mondo.

Allora cerchiamo di capire perchè sono così speciali.

Erano gli inizi degli anni ’80,quando alcuni vini si presentarono nel mercato vitivinicolo con la semplice denominazione di Vino da Tavola ma decisamente più buoni anche di quei vini con la DOC. Diventarono velocemente per la loro alta qualità un fenomeno di massa, soprattutto agli occhi dei turisti stranieri che li assaggiavano e poi speravano di ritrovarli venduti anche nelle loro nazioni, ritenendo fossero dei vini famosi. Fu proprio questo interessamento del mercato straniero, in specie quello americano, che ne determinò la scelta di creare una denominazione ad hoc che ,fuori dalle regole in cui era strozzato il Chianti Classico, li legittimasse ad essere considerati vini di pregio. Nasce la parola SuperTuscan. Che non avendo alcun valore legale ha portato negli anni i disciplinari ad adeguarsi al fenomeno (un paradosso italiano) e così alcuni rientrano nelle IGT, altri nelle DOC e pochissimi nelle DOCG. Ma se li chiami semplicemente SuperTuscans loro sono più contenti, in tutto il mondo sono riconosciuti come tali e i prezzi raggiunti sono talmente elevati che le regole dei disciplinari possono andare a farsi benedire con buona pace soprattutto dei vitigni autoctoni toscani. Infatti la principale novità apportata allora da questi vini fu l’utilizzo di vitigni internazionali ,in primis il cabernet sauvignon che nella vocatissima zona di Bolgheri  ha dato da subito ottimi risultati. Poi il cabernet franc, il merlot e in seguito anche il sangiovese sono stati , e vengono ancora oggi, utilizzati in uvaggio col primo.

Uva di cabernet sauvignon

La seconda novità fu la sostituzione della grande botte di rovere di Slavonia già usata per il Chianti, con la più piccola barrique di rovere francese che ,come sappiamo, elargisce maggiore apporto di legno al prodotto finale.

( Vedi: https://blog.frescodivigna.com/curiosita-vini-italiani/botte-o-barrique/)

Le barriques

Oggi i SuperTuscans possono essere prodotti con sole uve internazionali, oppure sole uve autoctone o ancora entrambe in uvaggio. La loro zona di elezione è ufficialmente riconosciuta nel territorio di Bolgheri perchè pare che le sassicaie che vi si trovano si prestano molto ad intrattenere il calore del giorno e il fresco della notte permettendo all’escursione termica che fa tanto bene alle uve di esprimersi al meglio. Da qui il nome di uno dei prodotti di punta che in alcune annate viene battuto alle aste internazionali.

Dunque ricapitolando abbiamo un vinello da tavola che, siccome è piaciuto tanto agli americani, oggi costa minimo 100€ a bottiglia. Ovviamente la semplificazione è una mera provocazione. C’è la qualità del territorio, delle uve, dei produttori, dei rinomati enologi che ci hanno messo mano. C’è tutto quello che serve per fare un grande vino. Ma non è bello che solo pochi possano permettersi di  degustare simili meraviglie e debbano continuare a bere vini a volte imbevibili senza poter riconoscere la qualità. Fuori dalle regole va bene ma qualche volta anche fuori dalle operazioni di marketing può far bene alla cultura del vino.

Da noi trovi quello da uve internazionali come il Guado al Tasso

Ma anche quello da uve autoctone come I Sodi di San Nicolò

Autore: Cecilia Miraglia

Diplomata presso l'Associazione Italiana Sommelier lavoro nel mondo del vino dal 2000, collaboro con enti , scuole e privati sperando di appassionare sempre più persone a questo affascinante mondo.

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