Rum: il Re dei Caraibi

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Che sia “industriale” o “agricole” il rum è sempre uno dei distillati più bevuti al mondo.

Pampero: Il Rum bevuto nei peggiori bar di Caracas. Così recitava un famoso spot pubblicitario che invogliava a bere il suddetto ron venezuelano in quanto era quello bevuto dagli abitanti del luogo e quindi di sicura qualità. Se andate a rivedere questo vecchio spot noterete che in realtà è molto carino e ben fatto ma da allora ne è passata acqua (e rum) sotto i ponti, i gusti si sono modificati e la clientela è molto più esigente. Ma soprattutto si è aperto un mondo vastissimo di produttori di rum e tutti i consumatori si sono riscoperti improvvisamente intenditori. O quasi.

Pare che il primo ufficiale documento che ne attesta l’esistenza risalga al 1660 in Giamaica. Ma il prodotto venne maggiormente utilizzato intorno alla metà del 1700 dalla Marina Britannica col nome di Aguardiente.

Il lavoro nei campi di canna da zucchero

Coltivazione di canna da zucchero

Era il risultato della fermentazione spontanea della melassa, che a sua volta, era lo scarto della canna da zucchero ricco di glucosio e saccarosio. Ancora oggi la sostanziale differenza tra le due tipologie di rum consiste proprio nella materia prima: melassa per quelli industriali, succo di canna da zucchero per gli agricole.

Il nome col quale tutti lo conosciamo potrebbe avere origine dal nome scientifico della canna da zucchero, ovvero saccharum officinarum; oppure rumbuillon, che era un termine dialettale britannico col quale si indicava il gran trambusto a cui si sottoponeva l’equipaggio al momento in cui veniva distribuita la bevanda.

Alla storia del distillato bisogna inevitabilmente legare il nome di Don Facundo Bacardi Massò. Spagnolo di origine ed emigrato a Cuba diede vita al famoso impero Bacardi con una grande innovazione (per quei tempi): l’invecchiamento del prodotto in botti di rovere tostato.

Come’è la situazione attuale

Oggi è la normalità questo genere di invecchiamento ma i singoli produttori decidono autonomamente quanti anni prolungare l’invecchiamento, e se aggiungere caramello o meno per stabilizzare il colore. Colore definito dalla fermentazione più o meno lunga, dall’utilizzo dell’alambicco pot o a colonna e infine appunto dall’invecchiamento.

Una spiaggia dei Caraibi

Una spiaggia dei Caraibi

Don Facundo introdusse miglioramenti anche in fase di fermentazione con l’aggiunta di lievito naturale, evitando quindi la fermentazione spontanea all’aria aperta che portava troppe contaminazioni.

Purtroppo il proibizionismo americano fu la causa della decadenza dell’azienda e il colpo di grazia lo diede Fidel Castro confiscando le proprietà e nazionalizzandolo con un marchio differente. Il famoso pipistrello simbolo dell’azienda oggi è principalmente imbottigliato alle Bahamas.

La mappa geografica dei rum varia dalle Barbados alla Guyana, da Portorico alla Repubblica Dominicana, da Cuba alle Isole Vergini,dalla Giamaica alla Martinica e via dicendo. Non ci sono leggi che accomunano i vari Paesi, ma ogni Paese ha le sue, sia riguardo la percentuale alcolica sia riguardo l’invecchiamento. A tal proposito meritano una menzione a parte J. Bally che fu il primo millesimato e Matusalem che fu il primo invecchiato col metodo solera già utilizzato in Spagna per lo sherry.

Un prodotto leggermente diverso è invece la Cachaca (leggi caciasa) brasiliana che è il risultato della fermentazione di un succo proveniente dallo zucchero di canna non raffinato, e che in origine veniva concesso agli schiavi delle piantagioni per l’effetto tranquilizzante dell’alcol.

I rum incolori sono destinati di solito alla preparazione di cocktails, mentre quelli scuri ed invecchiati anche al consumo puro. Per degustare al meglio un rum invecchiato consiglio il bicchiere baloon o quello a forma di tulipano e in mancanza di questi va bene anche quello classico da whisky.

Il colore e i profumi variano a seconda degli anni di invecchiamento, delle botti ( se nuove o meno), e dell’aggiunta di caramello. Quelli più anziani avranno profumi più complessi che spaziano dalla vaniglia, al tabacco,alla scorza d’arancia, fino al cuoio… Mentre i più giovani sono un po’ meno complessi e un po’ più aggressivi.

Un ottimo rum, del cioccolato fondente almeno all’85%, una fettina di arancia e un sigaro. Niente di meglio per meditare a fine giornata. Concilia il riposo e ci concilia col mondo.

Da noi trovi i migliori rum in commercio. Dal classico:

https://www.frescodivigna.com/it/rum/pampero-anniversario-cl-70-2399

A prodotti particolari come:

https://www.frescodivigna.com/it/rum/clement-tres-vieux-rhum-agricole-vsop-3602

https://www.frescodivigna.com/it/rum/opthimus-25-anos-rum-2435

 

Se vuoi saperne di più: Distillati nel mondo

Autore: Cecilia Miraglia

Diplomata presso l'Associazione Italiana Sommelier lavoro nel mondo del vino dal 2000, collaboro con enti , scuole e privati sperando di appassionare sempre più persone a questo affascinante mondo.

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